I limiti cognitivi non giustificano l’adozione
Accogliendo il ricorso proposto dall’Avvocato Perchiazzi, con ordinanza del 31 dicembre 2021, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Lecce che aveva dichiarato l’adottabilità di tre bambini, allontanati dai genitori quattro anni fa.
Nessun percorso di sostegno era mai stato predisposto in favore del padre, quasi che un uomo, da solo, non potesse costituire un valido punto di riferimento per i suoi figli.
Inoltre, la sentenza dei giudici di merito aveva ritenuto l’inidoneità del padre sulla base dei suoi limiti culturali e cognitivi.
Nel ricorso, l’avvocato Perchiazzi sostiene che è inaccettabile allontanare un figlio da un genitore sulla base di tale presupposto, perché così si finisce per dare all’adozione una funzione selettiva, contraria ai principi del nostro ordinamento.
La legge sancisce il principio fondamentale secondo cui ogni bambino ha diritto di crescere ed essere educato nella propria famiglia di origine. l recisione del legame biologico di filiazione è possibile solo quale extrema ratio.
Quando esiste un legame significativo fra padre e figlio, si può fare ricorso a forme di adozione “mite”, inserendo il bambino in un altra famiglia ma preservando il legame con il genitore biologico.
L’articolo anche sul Quotidiano di Puglia